Il caffè è uno di quei piaceri che tutti o quasi ci concediamo volentieri una o più volte durante la giornata: per spezzare la monotonia, fare una pausa o passare del tempo congli amici. Il suo sapore gradevole è sicuramente una delle prerogative cui gli amanti dellla scura bevanda non possono rinunciare.
Non tutti sanno però che dietro i diversi gusti (e preferenze) dell’espresso si nascondono molteplici fattori che possono decretare l’insindacabile qualità maggiore di una tipologia rispetto ad un’altra.
È per questo motivo che da un può di tempo si sente sempre più spesso parlare di caffè Gourmet: un espresso di qualità con caratteristiche precise che gli conferiscono non solo prestigio nominale ma soprattutto miglior gusto, come ad esempio il caffè Mokador.
Come sappiamo il caffè è coltivato in special modo nelle zone dell’America Latina, in Asia e in Africa. Ne esistono ben 60 specie differenti ma, di fatto, le più commercializzate sono solo 4 ovverosia l’Excelsia, la Robusta, la tanto amata Arabica e la Liberica.
I frutti possono inoltre essere portati via dalla pianta tutti insieme, decidendo solo in un secondo momento quali sono maturi per essere lavorati e quali no. In alternativa, con un procedimento molto più lungo e certosino, manualmente in modo da ridurre a zero il rischio che nella miscela possano arrivare anche chicchi non ancora pronti.
Uno dei processi che più di altri determina il gusto dell’espresso finale garantendoci di assaporare un ottimo caffè Gourmet è senza dubbio la torrefazione. In questa fase i chicchi vengono tostati per mezzo del calore, cambiando il loro colore dal verde al brunito, perdendo peso ed aumentando di volume per trasformarsi nei chicchi che tutti conosciamo. Ed è proprio qui che notiamo la differenza tra un caffè di serie A ed uno di serie B: la tostatura può avvenire a ciclo continuo in un combustore di tipo industriale oppure essere realizzata a tamburo rotante, una prerogativa ormai delle sole torrefazioni artigianali.
In questo ultimo caso il procedimento è sicuramente più lungo e laborioso ma il risultato finale è una tostatura omogenea che garantisce un aroma sopra la media. Il problema di chi beve un espresso al bar oppure a casa è però questo: come conoscere tutte le fasi che stanno dietro alla lavorazione del caffè contenuto nella tazzina?
Come essere certi che si sta degustando un caffè Gourmet?
Proprio per assicurare un gusto superiore garantito da controlli ad hoc,esistono certificazioni di qualità specifiche come quella rilasciata dal CSC,acronimo di Caffè Speciali Certificati che certifica agli amanti del buon caffè un espresso di qualità superiore poiché monitorato dalla raccolta sino alla tostatura.
E qualora non si fosse in grado di risalire a tali informazioni, non resta altro da fare che affidarsi al proprio rivenditore di fiducia che senza dubbio sarà in grado di dare tutte le informazioni utili per capire se stiamo comprando o bevendo un vero caffè Gourmet.